Pmi: il ‘cfo virtuale’ per gestire business plan e muoversi nel controllo di gestione
Il 2021 si è chiuso con un importante passo per Yeap, startup operativa dal 2018 e fondata da Andrea Zaccheo, Renato Guarneroli e Paolo Pedroni per supportare le Pmi con soluzioni “chiavi in mano” nella gestione del business plan e nel controllo di gestione. La società ha avviato una campagna di equity crowdfunding sulla piattaforma partecipata da Intesa Sanpaolo, BacktoWork24.com, per attrarre nuovi investitori e accelerare la crescita della società.
Andrea Zaccheo, ceo & co-founder di Yeap, racconta a Finanza.com come è nata l’idea del ‘cfo virtuale’, ma anche i futuri passi della società, tra cui l’internazionalizzazione e una possibile quotazione.
Quando e come nasce l’idea di Yeap, il CFO virtuale? Quali sono i vostri elementi distintivi, cosa vi differenzia sul mercato?
Come spesso accade Yeap nasce da un’esigenza di mercato che abbiamo vissuto personalmente; noi stessi nel cercare soluzioni in questo settore ci siamo trovati davanti a piattaforme Saas complete ma molto complesse che richiedevano più applicativi e la presenza di personale specializzato. Abbiamo, così, individuato un segmento di mercato scarsamente presidiato e iniziato a costruire la nostra offerta.
Il mercato di riferimento è costituito da un bacino di 125mila Pmi italiane con fatturato compreso tra 0,5 e 10 milioni di euro; principalmente caratterizzate da un utilizzo basico di sistemi IT, processi decisionali verticistici e un profilo gestionale non strutturato. Business planning, pianificazione, definizione budget e controllo di gestione consentono di rendere più efficiente la gestione dell’azienda, facilitare la raccolta di capitali con investitori, banche e mercato e minimizzare il rischio d’impresa. Richiedono la presenza di un cfo (che spesso manca) e modalità di gestione adeguate soprattutto nei periodi di discontinuità e di crisi.
Abbiamo, quindi, realizzato una piattaforma Saas che si posiziona come una sorta di “cfo virtuale”: consente alle aziende di integrare i dati storici con quelli previsionali, valutare i bilanci storici, elaborare e valutare i bilanci previsionali, definire il budget di breve termine e monitorare i consuntivi di periodo. Inoltre, permette di confrontare le performance con quelle dei maggiori competitor. Yeap è, inoltre, uno strumento pronto per supportare le aziende e i loro consulenti nell’implementare il codice della crisi d’impresa, già parzialmente entrato in vigore e pienamente operativo dal 2023, alle cui norme si dovranno adeguare tutte le imprese.
Quali sono le principali strategie future che punta a realizzare? E dove pensa di vedere Yeap tra 5 anni?
Attualmente l’obiettivo è crescere e consolidarci sul territorio italiano, anche attraverso partnership strategiche e il supporto di eventuali investitori; a dicembre 2021 abbiamo, infatti, avviato una campagna di crowdfunding – ancora in corso su BacktoWork – e puntiamo nel medio termine a chiudere un ulteriore round A di raccolta (partner strategico o industriale) per finanziare lo tep di scale up vero e proprio.
C’è il pensiero di un progetto di quotazione, in Italia o all’estero?
Sicuramente è previsto uno step con l’internazionalizzazione per entrare in mercati diversi dal momento che il modello e il prodotto si potrebbero adattare altri mercati. La quotazione potrebbe essere una soluzione da valutare in relazione all’evolversi del progetto.