TIM, l’utile netto cresce del 38% a 1,2 miliardi

Scritto il alle 11:40 da Redazione Finanza.com

TIM, l’utile netto raggiunge quota 1,2 miliardi (+38%)

Il Consiglio di Amministrazione di TIM, riunitosi in data 10 novembre 2020 sotto la presidenza di Salvatore Rossi, ha approvato la relazione finanziaria del Gruppo TIM al 30 settembre 2020. Il dato più significativo riguarda l’utile netto che registra, nei primi nove mesi dell’anno, una crescita del 38% rispetto allo stesso periodo del 2019, attestandosi a 1,2 miliardi di euro. Andiamo ad analizzare nel dettaglio le cifre riguardanti i vari dati presenti nel comunicato TIM.

 

L’utile registrato da TIM beneficia dell’accordo siglato con l’Agenzia delle Entrate

Come abbiamo anticipato TIM registra numeri degni nota per quanto riguarda l’utile netto dei primi nove mesi del 2020 che, per la precisione, si attesta a 1.178 milioni di euro, mentre nei primi nove mesi del 2019 era pari a 852 milioni di euro. Il risultato del periodo beneficia anche del positivo effetto fiscale per le minori imposte di esercizi precedenti che si generano a seguito del ruling firmato il 3 agosto 2020 con l’Agenzia delle Entrate per l’applicazione dell’agevolazione del “patent box” nelle dichiarazioni dei redditi e Irap di TIM S.p.A. degli esercizi 2015 – 2019 (294 milioni di euro).

Particolarmente positivi i numeri registrati da TIM nel terzo trimestre, con l’azienda che ha accelerato ulteriormente la generazione di cassa, interamente ascrivibile alla gestione ordinaria. Prosegue infatti la razionalizzazione del portafoglio prodotti e la politica di maggior disciplina nella gestione commerciale che, pur comportando una flessione dei ricavi nel breve termine, produce un incremento nella generazione di cassa e nella soddisfazione dei clienti. Nel corso dei nove mesi il Customer Satisfaction Index è infatti migliorato del 4% nel mobile, del 2% nel fisso e del 6% per i clienti Top.

 

TIM, l’indebitamento finanziario netto migliora di 2,2 miliardi di euro

L’Indebitamento Finanziario Netto rettificato da TIM ammonta a 25.469 milioni di euro al 30 settembre 2020, in diminuzione di 2.199 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019 (27.668 milioni di euro). Alla riduzione hanno contribuito la solida generazione di cassa operativa, ottenuta anche con ottimizzazione del capitale circolante, che ha garantito il pagamento di dividendi su azioni ordinarie e risparmio di TIM S.p.A. per complessivi 316 milioni di euro, rispetto ai 166 milioni di euro pagati nel 2019 alle sole azioni di risparmio, il pagamento della rata afferente alla licenza 5G, pari a 110 milioni di euro, nonché gli effetti dell’operazione INWIT.

In particolare, con riferimento a INWIT, si evidenziano il deconsolidamento del debito della società, pari a 643 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2019, che ha ampiamente compensato il sorgere del nuovo debito per locazioni finanziarie verso INWIT, ora società a controllo congiunto a fronte della contestuale chiusura di contratti di locazione finanziaria verso Vodafone, che ammontano a 214 milioni di euro, l’incasso dei dividendi pari a 256 milioni di euro, di cui 214 milioni di euro di dividendo straordinario, e la cessione del 4,3% della partecipazione che si traduce in 400 milioni di euro.

 

TIM, prosegue il percorso per la partenza operativa di FiberCop

TIM, inoltre, comunica che prosegue il percorso per l’avvio dell’operatività di FiberCop, prevista per il primo trimestre 2021, una volta ottenute le autorizzazioni richieste. Al contempo prosegue il lavoro per la creazione di una Rete Unica, AccessCo, attraverso un costante dialogo con il Governo e Cassa Depositi e Prestiti.

 

TIM, indicatori commerciali in miglioramento

Nel terzo trimestre 2020 gli indicatori commerciali di TIM sono risultati in miglioramento, confermando l’efficacia e la sostenibilità della strategia commerciale messa in campo che porterà alla stabilizzazione di revenue ed Ebitda.

In Italia, migliorano le prestazioni del mobile in termini di “number portability”, con un flusso verso altri operatori che si riduce al minimo degli ultimi due anni. Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si è attestato a 30,2 milioni a fine settembre, in leggera flessione per l’impatto del lockdown sulle linee “Machine to Machine”, a sua volta legato all’andamento di altri settori industriali e in particolare quello dell’automotive. Sostanzialmente stabili invece le cosiddette linee “human calling”, ovvero i clienti attivi che utilizzano regolarmente il servizio.

Per quanto riguarda il fisso, la migrazione della base clienti verso la banda ultralarga è stata favorita anche dalla maggiore disponibilità di linee nelle aree bianche, nelle quali TIM ha aperto 10 mila nuovi cabinet allargando l’accesso alla fibra in modalità FTTx al 65% delle aree bianche del Paese con l’obiettivo di raggiungere complessivamente il 90% delle famiglie italiane con linea fissa entro la fine anno. Cresciute del 72% negli ultimi dodici mesi le nuove attivazioni in fibra di TIM. In totale sono state attivate 320 mila nuove linee UBB retail e wholesale, nonostante la bassa stagionalità. Il numero complessivo di linee ultrabroadband è pertanto salito a 8,2 milioni di unità con un incremento del 23% nell’ultimo anno.

 

TIM Brasil avanza nell’acquisizione di Oi

TIM Brasil, insieme a Vivo e Claro, ha presentato un’offerta vincolante di 16,5 miliardi di Reais, pari a 2,7 miliardi di euro, per le attività mobili del Gruppo Oi. Il consorzio è stato ammesso con la qualifica di “stalking horse” all’asta prevista entro metà dicembre 2020, che si traduce con il diritto di rilancio in caso di offerte più elevate eventualmente presentate da concorrenti.

 

TIM, Data Center e nuove partnership per i servizi Cloud

Il Consiglio di Amministrazione di TIM ha infine approvato la creazione della Newco dedicata alla gestione dei Data Center di Gruppo, che sarà operativa a partire dal primo trimestre 2021 a valle dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Il fatturato pro-forma 2020 è atteso nell’ordine di circa 500 milioni di euro, con una crescita prevista di oltre il 20% all’anno. Grazie alla partnership con Google Cloud nei primi nove mesi dell’anno sono stati acquisiti importanti clienti per l’offerta di servizi congiunti alle imprese.

 

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