Idee green: dalla terra le novità più innovative
Dalla crema di cipolla anticellulite, all’uva sottomarina fino al collare antilupo. Sono solo alcune delle straordinarie innovazioni nate dall’ingegno dei giovani italiani, finalisti all’Oscar Green 2020 di Coldiretti. Eccone alcune:
L’uva sottomarina
Questa è una storia antica riscoperta in Toscana da Giulia Arrighi, insieme a suo padre. E’ l’uva sottomarina per produrre un vino senza solfiti. I grappoli appena raccolti vengono immersi nel mare così da accelerare il processo di fermentazione e restituire salinità. Questa tecnica consente di non utilizzare solfiti. L’unico disinfettante antiossidante naturale impiegato nella produzione è il sale del mare.
Il collare antilupo
In Calabria, in Aspromonte, Pietro Orlando, a 19 anni, finito il liceo sceglie di diventare pastore di capre e con i suoi amici studia idee nuove per difendere il suo gregge. Così è nata l’idea del collare a ultrasuono, con una frequenza studiata per allontanare il lupo. Così da tenerlo lontano dal gregge senza fargli del male. Si salvano le capre e si salva anche lui. Il collare di Pietro è un recinto virtuale, ma efficace attorno al gregge. I suoi cani infatti, grazie agli ultrasuoni, rimangono in cerchio intorno al gregge, nella giusta distanza, ma allo stesso tempo, sufficiente a cinturare gli animali e difenderli.
Dalla cipolla una crema anticellulite
Francesca Barbato, in Campania, dalla coltivazione della cipolla ramata di Montoro ha creato una nuova crema per gli inestetismi cutanei della cellulite. La cipolla ramata di Montoro, infatti, è ricca di flavonoidi con importanti proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e secondo studi recenti anche antitumorali. Davanti a chi storce il naso pensando all’odore pungente della cipolla, Francesca fuga ogni sospetto, la ramata, a differenza delle altre, ha un aroma dolce e fragrante. I centri benessere, di estetica e le farmacie fanno a gara per averla sugli scaffali.
La Spa per insetti
In Friuli Venezia Giulia, Simone Betto si è messo alla guida di un gruppo di agricoltori per riqualificare terreni abbandonati e incolti trasformandoli in habitat ideali per la tutela della biodiversità animale e vegetale. Il risultato sono ettari di prati fioriti, vere e proprie “spa” per insetti, che hanno favorito l’attività della api aumentando la produzione di miele ma anche creato le condizioni per l’arrivo della vespa samurai, l’unico insetto oggi in grado di combattere la cimice asiatica che distrugge i raccolti. Alcuni esemplari sono stati già trovati e portati nei laboratori dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale del Friuli Venezia Giulia.
Il mais di vetro delle tribù Cherokee
A Illegio, prezioso borgo della Carnia (Friuli Venezia Giulia), patria della polenta e del mais tradizionale, Marco Zozzoli, giovane agricoltore custode appassionato di antiche colture produce un particolare tipo di mais “la gemma di vetro” dalle antiche tribù Cherokee. La pannocchia è più piccola rispetto alle nostre, ma di straordinaria bellezza. E’ un mais rustico, non ha bisogno di trattamenti, e si è adattato in brevissimo tempo sorprendendo persino i vecchi contadini del posto. Da un solo seme, incredibilmente, ne nascono diverse piante. Una sola pianta porta fino a tre pannocchie. Con tutte le tonalità del vetro, dal blù intenso al trasparente come l’acqua, fino al viola, vinaccia e turchese. Con questo squisito mais Marco produce tantissimi prodotti, dalla farina fino ai biscotti.
L’olio spalmabile anti-Xylella
Mentre ci si affida alla ricerca per combattere una delle più potenti insidie all’agricoltura italiana, la xylella, la giovanissima Paola Melcarne si forma all’estero per prendere in mano la storica azienda produttrice di olio d’oliva in Puglia e trasformare un momento critico in una opportunità. Così nasce l’ultima creatura in azienda: è la crema d’olio, che prende il nome di spalmabile all’olio d’oliva. Un primato assoluto nel mondo del food. Bella da vedere, cremosa, e incredibilmente brillante, di un verde intenso, impreziosito di riflessi dorati. E’ la magia dell’abbraccio tra l’olio d’oliva secolare del Salento e la cera d’api.
Gli agri-omogenizzati a Km0
Capita che un nuovo ramo d’azienda nasca da una necessità. Quella ad esempio di dare da mangiare ai propri figli, mentre si è in viaggio, senza rinunciare alla qualità. Siamo in Campania, qui Antonio Della Rocca, suo padre e suo nonno sono i custodi della razza Marchigiana dell’Appennino Centromeridionale, e producono squisiti omogenizzati di eccellenza con carne tenera e la sola aggiunta di olio extravergine d’oliva di Caiazzo. L’alimentazione dei bovini è composta da foraggi e cereali biologici scelti e certificati OGM-FREE autoprodotti su terreni aziendali. Alle mamme Antonio non parla degli altri omogenizzati commerciali ma dice loro che ha a cuore la crescita sana dei loro bambini.