LinkedIn, lavoro: in Italia carenza di competenze digitali

Scritto il alle 15:40 da Redazione Finanza.com

Nonostante uno scenario economico non certo roseo, il mercato del lavoro in Italia è comunque in salute. Le opportunità di lavoro esistono, ma nel tempo sono cambiate le esigenze delle aziende in termini di competenze e profili ricercati. Questo perché il lavoro oggi cambia al passo delle innovazioni tecnologiche introdotte nei vari settori industriali, e le competenze digitali non sono più un elemento formativo procrastinabile per le nuove generazioni.
Le digital skill difatti sono sempre più fondamentali nel mercato del lavoro contemporaneo, e in questo campo gli aspiranti lavoratori italiani risultano ancora impreparati, soprattutto le donne. Questa la fotografia che traccia il LinkedIn Recruiter Sentiment Italia 2019, una nuova ricerca che delinea le principali tendenze del mercato del lavoro in Italia, e il livello di fiducia dei recruiter in Italia nella selezione dei profili più idonei per le posizioni professionali oggi disponibili nel nostro paese. La ricerca, a cura della società Coleman Parkes, è stata svolta su un campione di oltre 300 responsabili delle Risorse Umane in aziende e agenzie di lavoro provenienti da diverse parti d’Italia e attivi in otto settori industriali.

Crescono le assunzioni ma in alcuni settori difficile trovare candidati

Tra i principali dati della ricerca, emerge che, esattamente il 50% dei recruiter italiani sottolinea un aumento di assunzioni in Italia durante l’ultimo anno, il 40% considera il nostro mercato del lavoro stabile, e solo il 10% dei rispondenti ha sottolineato una decrescita del mercato del lavoro in Italia. Per quanto riguarda i settori industriali, la ricerca di LinkedIn ribadisce la tradizione artigianale e manifatturiera dell’Italia, E’ proprio il manifatturiero a far registrare il più alto tasso di assunzioni (con il 49% delle risposte) secondo l’opinione dei recruiter italiani, seguito dal settore tecnologico legato alla produzione di software con il 45%. I settori nei quali i professionisti del lavoro hanno trovato maggiore difficoltà a trovare i giusti candidati nel 2018? In prima posizione il finance & banking (32%), l’IT legato alla produzione di hardware (30%), l’istruzione (29%), media e comunicazione (29%) e la sanità (29%).

Nel mercato del lavoro italiano carenza di soft e digital skill

Nonostante una crescita del mercato e dei posti di lavoro disponibili, i lavoratori italiani denunciano ancora diverse carenze in termini di soft skill e digital skill, competenze sempre più fondamentali per trovare lavoro e crescere professionalmente in un mondo sempre più fluido e dinamico, connesso e legato all’evoluzione delle tecnologie e delle intelligenze artificiali. Il 40% dei recruiter italiani pensa che non vi siano abbastanza candidati con le giuste competenze digitali rispetto ai posti di lavoro disponibili. Nello specifico, per quanto riguarda le digital skill, il 45% dei responsabili HR italiani dichiara che vi siano più candidati uomini dotati di competenze digitali rispetto alle donne (contro appena il 25% che al contrario pensa che vi siano più donne “digitalmente preparate”)

Le regioni italiane dove si registra maggiore richiesta di candidati con adeguate competenze digitali sono la Lombardia (51%), il Lazio (30%) e l’Emilia Romagna (25%). Per i responsabili HR italiani tra le competenze professionali fondamentali oggi per entrare e crescere nel mercato del lavoro vi sono le competenze in ambito tecnologico e di coding(15%), la capacità di gestire in maniera adeguata le funzioni del pacchetto Microsoft Office (14%), le competenze nell’ambito dei social media (12%), il web design (11%) e l’analisi dei dati (data analytics) al 10%. E i settori industriali nei quali queste competenze risultano ancora più importanti sono il finance (93%), l’amministrazione (90%), il settore travel (85%) e la sanità (83%).

Visto queste carenze Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia lancia un appello: “In questo contesto, si rende sempre più necessario un clima di collaborazione tra istituzioni pubbliche e private per la creazione di un sistema educativo che possa realmente preparare le nuove generazioni alle sfide dell’odierno mercato del lavoro”.

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