Targhe straniere, ecco come i furbetti eludono tasse e multe
Scritto il 30 Marzo 2018 alle 14:46 da

Nel 2017, la Stradale ne ha beccati 774 e più della metà avevano targa romena. Il metodo più utilizzato da questi furbetti consiste, secondo quanto è emerso dall’inchiesta, nello stipulare un contratto di noleggio a lungo termine o di leasing con una società straniera, oltre che un contratto di gestione. “Funziona così: un autista della società preleva l’auto a casa vostra, la porta per esempio in Bulgaria, intesta la gestione (la proprietà resta a chi quell’auto la guida), la reimmatricola e poi la riporta indietro”.
Un meccanismo che permette non solo di evitare di pagare il bollo (o superbollo visto che si tratta spesso di auto di grossa cilindrata), ma anche di evitare “le multe per eccesso di velocità, divieto di sosta, transito nelle ztl. In più, l’auto è difficilmente pignorabile e il fermo amministrativo quasi impossibile”. In caso poi di incidente con auto con targhe straniere il rischio è che debba intervenire il Fondo di garanzia italiano per le vittime della strada. “Per i risarcimenti interviene l’Ufficio centrale italiano (Uci) che attiva le procedure liquidative. Il problema è che i prezzi delle polizze sono adeguati al loro mercato ma non per coprire milioni di mezzi che circolano all’estero. E secondo l’Uci, in Bulgaria il costo medio della liquidazione del danno è di 100 euro, mentre in Italia è di 3.986 euro”, spiega la Gabanelli.
Ad oggi il Codice della strada stabilisce che, se l’auto estera appartiene a cittadini residenti in Italia (sia connazionali sia stranieri), può circolare liberamente al massimo per un anno. Dopo di che deve essere ritargata dalla nostra Motorizzazione, pagare le nostre tasse e le polizze assicurative.
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