Nuove obbligazioni “Premier Bond” in sterline e dollari da Unicredit

Scritto il alle 13:20 da Redazione Finanza.com

Due nuove interessanti opportunità di investimento per il segmento MOT di Borsa Italiana. Si tratta di due obbligazioni in valuta emesse da Unicredit Bank AG (rating A-/Baa1/BBB delle principali agenzie) e lanciate proprio oggi sul mercato italiano con il brand “Premier Bond“.

La banca tedesca appartenente al gruppo Unicredit fa quindi il suo debutto in questo particolare mercato con la dichiarata intenzione di far seguire altre emissioni che andranno a completare nei prossimi mesi la gamma di prodotti obbligazionari in valuta.

I primi due Premier Bond hanno una struttura a tasso misto fisso e variabile, denominata con il termine “fixed to floater”, durata di 10 anni e sono denominati rispettivamente in dollari statunitensi e in sterline inglesi.

Il primo Bond in valuta Usa matura cedole trimestrali fisse pari al 4,20% annuo per i primi 4 anni, da aprile 2016 ad aprile 2020. Dopo questo periodo i coupon diventano variabili e pari al tasso Libor Dollaro a 3 mesi maggiorato di uno spread di 0,25%.
“A seguito della cautela recentemente espressa dalla Fed, molti analisti hanno rivisto le loro stime e il mercato si è posizionato su uno scenario di rialzi moderati nel 2016. La cedola fissa prolungata consente una redditività superiore alla curva nei primi quattro anni di vita, puntando sul rialzo dei tassi americani dal quinto anno in poi quando, in linea con le aspettative di mercato, i tassi americani potrebbero essere più elevati” sottolinea l’emittente.
L’emissione denominata in sterline inglesi eroga una cedola trimestrale fissa pari al 3,10% annuo per i primi 4 anni, fino al 2020. In seguito il coupon diventa variabile e sarà pari al tasso Libor Sterlina a 3 mesi più uno spread di 0,25%. “Dall’annuncio del referendum sulla Brexit, la sterlina ha subito una svalutazione del 15% rispetto all’Euro, che potrebbe essere recuperata nel caso in cui l’esito della consultazione fosse la permanenza nell’Unione Europea”.
Entrambe le obbligazioni sopra descritte consentono di prendere una posizione rialzista sulla valuta di denominazione del bond ed espongono l’investitore al rischio di cambio dell’euro rispetto alla valuta dell’investimento stesso.

Pietro Poletto, responsabile dei mercati Fixed Income di Borsa Italiana, LSE Group ha sottolineato come “la quotazione diretta in Borsa si è affermata negli ultimi anni come modalità innovativa di offerta di obbligazioni, alternativa e complementare alle emissioni di mercato primario. Il Tesoro italiano e altri emittenti bancari operano già sul mercato regolamentato MOT con una loro offerta di obbligazioni, beneficiando della trasparenza, liquidità ed efficienza della infrastruttura tecnologica offerta da Borsa Italiana. Il Tesoro, a partire dalla prima emissione del BTP Italia nel marzo 2012, ha distribuito attraverso il MOT oltre 110 miliardi di euro. Gli emittenti corporate e bancari hanno invece raccolto, mediante l’innovativo modello di distribuzione, circa 1,1 miliardi di euro. I titoli venduti direttamente sul secondario hanno permesso infine agli emittenti bancari di raccogliere nel solo 2015 circa 2,8 miliardi di euro; oltre 23,7 miliardi di euro dalla prima operazione nell’aprile 2009 a oggi“.
Nicola Francia, Responsabile Public Distribution di UniCredit, ha invece precisato che “questa nuova metodologia di offerta presenta molteplici vantaggi per gli investitori italiani, che possono accedere a un’ampia offerta di strumenti quotati direttamente per le proprie scelte di portafoglio e strategie d’investimento, beneficiando di un’opportunità unica nel panorama europeo nell’attuale contesto di rendimenti azzerati”.

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