Come disdire il canone della Rai continuando a pagare la luce

Scritto il alle 11:02 da Redazione Finanza.com

Novità importanti per quanto concerne il canone Rai nel 2016: per la prima volta, infatti, l’imposta sulla detenzione di apparecchi radiotelevisivi sarà compresa nella bolletta relativa all’energia elettrica e si pagherà insieme ad essa. Di fronte a tale novità, in tanti si sono posti la seguente domanda:

In che modo disdire il canone Rai continuando a pagare la fornitura della luce?

Molte persone, infatti, non dispongono di una televisione o di una radio in casa e perciò non sono tenuti a pagare il canone, previsto solo per coloro che detengono tali apparecchi. Per evitare di dover effettuare il versamento relativo al canone Rai, è necessaria una autocertificazione, in cui tutti i campi devono essere compilati in maniera adeguata, come previsto dall’Articolo 46 del decreto numero 445 che è stato emanato dal Presidente della Repubblica il 28 dicembre 2000; una volta compilata l’autocertificazione, è necessario spedirla tramite raccomandata andata/ritorno all’Agenzia delle Entrate di Torino, più precisamente alla Direzione Provinciale I di Torino e nello specifico allo sportello S.A.T dell’Ufficio Territoriale Torino I; in alternativa la si può consegnare a mano recandosi all’Ufficio delle Entrate più vicino alla città in cui è fissata la propria residenza. Ogni autocertificazione ha validità di un anno, ciò significa che bisogna presentarla ogni 12 mesi.

Possono essere esentati dal pagamento del nuovo canone Rai compreso nella bolletta della luce tutti i soggetti che hanno già compiuto i 75 anni di età e non dispongono di un reddito familiare (dunque viene compreso anche quello del coniuge) superiore a 8.000 euro annui. Si è esentati, naturalmente, anche quando non si dispone di apparecchi come televisione e radio e il canone non dev’essere pagato quando si affitta una casa e la bolletta dell’energia elettrica è intestata al titolare dell’abitazione ma la televisione appartiene agli inquilini. In questo caso, dovranno essere loro a provvedere al pagamento del canone Rai.

Se fino all’anno scorso il pagamento del canone era previsto nel mese di gennaio, a partire da quest’anno si pagherà da luglio in poi, con in più la possibilità di rateizzare la spesa. Rispetto al 2015, l’importo del canone è diminuito: se l’anno scorso era necessario versare 113,50 euro, l’importo di quest’anno si attesta sui 100 euro e il pagamento può essere suddiviso in dieci rate mensili da 10 euro.

Solo per quest’anno, il primo addebito relativo al canone verrà conteggiato nella prima fattura riguardante l’energia elettrica successiva al 1° luglio 2016 e in essa saranno comprese le rate che sono già scadute, vale a dire quelle che vanno da gennaio a giugno. Un altro importante cambiamento riguarda l’aumento del reddito minimo per ottenere l’esenzione dal pagamento, valido per tutti i soggetti con un’età superiore a 75 anni.

Fino allo scorso anno, la soglia minima di reddito per poter ottenere l’esenzione era fissata a 6.714 euro (stabilita dalla legge numero 244 del 24 dicembre 2007) ed è stata innalzata a 8.000 euro. Resta immutato, invece, tutto il resto; il canone è unico e si paga una volta sola, anche se in un’abitazione sono presenti apparecchi radiotelevisivi in numero superiore a uno. Data l’importanza delle modifiche attuate, per qualsiasi dubbio, domanda o chiarimento è possibile una delle tante Associzioni dei Consumatori, alla quale già nelle scorse settimane in tanti si sono rivolti per avere delucidazioni sul funzionamento del nuovo canone Rai.

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