Turbo Certificate: lo strumento per far scattare gli investimenti

Scritto il alle 08:23 da Redazione Finanza.com

Negli ultimi anni sul mercato italiano sono arrivati un nuovo tipo di prodotto finanziario: i Certificate a leva. Si tratta di strumenti che consentono di andare long o short su determinate attività finanziarie sottostanti amplificandone l’ampiezza del movimento. Questa caratteristica offre agli investitori la potenzialità di ottenere guadagni superiori all’investimento diretto nel sottostante.

L’apprezzamento degli investitori italiani verso questa tipologia di strumenti è dimostrata da un dato emblematico: nei primi 9 mesi del 2015 l’Italia è stata il maggiore mercato europeo per i Certificate a Leva Fissa con un controvalore negoziato di 14 miliardi di euro, circa tre volte e mezza il dato tedesco e dieci volte quello francese.

Tra gli operatori attivi in Italia, nel corso del 2015 BNP Paribas è stato quello più attivo nell’emettere Certificate, sia nella versione a Leva che Investment. Da inizio anno l’istituto di credito francese ha collocato sul mercato circa 700 Certificate. Di questi, una decina a Leva Fissa e circa 540 a leva variabile, denominati Turbo Certificate.

I Certificate a Leva fissa sono strumenti caratterizzati da una leva giornaliera che rimane costante nel tempo in base ad alcuni aggiustamenti attuati quotidianamente dagli emittenti. Attualmente sul mercato questa tipologia di strumenti finanziari offre una leva massima di 7.

I Turbo Certificate hanno invece una leva dinamica che varia in continuo in base all’andamento delle quotazioni di mercato assunte dall’attività finanziaria sottostante al Certificate e dalla sua distanza dal livello di knock-out.

Orientativamente la leva dei Turbo Certificate varia da 2 a 25, offrendo così all’investitore una maggiore differenziazione sia sul fronte delle alternative di investimento che di livello di rischio rispetto ai Certificate a Leva Fissa. Il livello di knock-out è un valore fissato in fase di emissione la cui violazione da parte del sottostante fa scadere anticipatamente il Certificate causando la perdita del capitale investito.

E’ proprio la vicinanza o la distanza dal livello di knock-out a determinare la dinamicità della leva finanziaria incorporata dallo strumento. Il valore della leva dei Turbo Certificate aumenta con l’avvicinarsi del prezzo del sottostante al livello Knock-out. Questo perché con l’avvicinarsi del sottostante al livello di knock-out il valore dei Turbo Certificate scende. Il calo del prezzo porta a un impiego di capitale minore, determinando così una leva finanziaria più alta.

Se entrambe le tipologie di Certificate sono valide alternative di impiego a disposizione degli investitori, ognuna di esse ha peculiarità e caratteristiche diverse da tenere in considerazione in fase di valutazione dell’investimento.

La prima sta nei sottostanti a disposizione. In genere i Leva fissa Certificate permettono di prendere posizione sui principali indici azionari europei. I Turbo Certificate invece offrono una gamma molto più diversificata di sottostanti.

Oltre agli indici azionari europei, con i Turbo Certificate si può invece scegliere di andare Long o Short anche sugli indici azionari americani e giapponesi. Gli investitori possono inoltre investire tramite i Turbo Certificate anche sui principali titoli azionari del FTSE Mib italiano, sulle azioni delle big corporation europee ed americane.

L’investimento in Turbo Certificate su azioni estere, e dunque negoziate fuori dal circuito di Borsa Italiana, consente così all’investitore di pagare commissioni più contenute rispetto a quelle che sarebbero dovute da un investimento diretto sul sottostante.

I Certiticate di BNP Paribas sono infatti quotati sul segmento SeDeX di Borsa Italiana e in genere l’impatto commissionale stabilito dai broker è minore rispetto a quello previsto per negoziazioni su circuiti diversi da quello di Borsa Italiana.

BNP Paribas peraltro anche nel corso del 2015 ha stretto accordi commerciali con i principali intermediari attivi nel trading online in Italia. A seconda delle caratteristiche previste dai singoli accordi, questi permettono agli investitori di non pagare le commissioni di negoziazione dei Certificate.

Un’altra differenza che l’investitore deve valutare in fase di selezione del prodotto che meglio risponde alle esigenze di impiego è la durata dell’operazione. I Certificate a Leva Fissa sono strumenti che meglio si adattano a un’operatività giornaliera, i Turbo Certificate invece appaiono più efficienti dei Leva Fissa su un orizzonte multiday.

I Turbo Certificate non sono caratterizzati dalla presenza del Compounding Effect. Si tratta di un effetto matematico dovuto al ricalcolo su base giornaliera della leva che si manifesta solamente se il prodotto viene tenuto in portafoglio per due o più sessioni di mercato. Come conseguenza la performance del Leva Fissa su più giornate di mercato può differire sensibilmente dalla performance del sottostante moltiplicata per la leva del Certificate a Leva Fissa.

Un’ulteriore peculiarità che strizza l’occhio agli impieghi in Turbo Certificate è dato dalla durata stessa degli strumenti. Salvo eventi particolari che portino a dover rinnovare la gamma di prodotti long e short presenti sul mercato prima della naturale scadenza del prodotto, BNP Paribas in genere rinnova la gamma di Turbo Certificate presenti sul mercato ogni 3-6 mesi. I Leva Certificate arrivano invece anche a 5 anni di vita.

Il rinnovo frequente della gamma di Turbo Certificate permette così all’investitore di poter avere sempre a disposizione strumenti con valori di Strike Price più allineati ai prezzi di mercato del sottostante. Questo consente anche di poter avere una modulazione delle Leve incorporate dagli strumenti più efficace ed efficiente. Ecco dunque che l’insieme di queste peculiarità e caratteristiche rendono i Turbo Certificate lo strumento adatto per far scattare le performance degli investimenti.

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