A Expo si promuove lo sviluppo anche con una stufa
Migliorare la salute e lo sviluppo attraverso una stufa. Sembra una banalità per la realtà italiana, ma se si sposta lo sguardo all’Africa sub-sahariana allora tutto cambia. La fonte principale nel mix energetico di tutti i Paesi africani rimane la biomassa e questo comporta conseguenze enormi per la salute delle persone, in primis donne e bambini. Questi effetti sono dovuti alle malattie indotte dai fumi della cattiva combustione dei sistemi tradizionali che utilizzano legna raccolta o carbonella. L’accesso ai servizi energetici moderni, che nel mondo occidentale sono ormai visti come un dato di fatto, è uno degli strumenti fondamentali per la promozione sociale utile a garantire un livello di qualità della vita adeguato.
Eni, in collaborazione con il Politecnico di Milano, è impegnata in uno studio per la realizzazione di stufe migliorate per cucinare utilizzando tecnologie moderne. Il progetto è stato presentato a Expo, dove Finanza.com è riuscita a intervistare Fabio Inzoli, Responsabile del Dipartimento Energia del Politecnico di Milano, e Giampiero Silvestri, segretario generale della Fondazione AVSI.
L’obiettivo è quello di promuovere la produzione e la diffusione del prototipo di stufa migliorata in Congo, presso le comunità locali residenti nelle aree limitrofe agli impianti operativi di M’Boundi.
L’attuale sistema di cottura principalmente utilizzato nei Paesi in via di sviluppo viene chiamato “tre pietre” e non è assolutamente sostenibile per le popolazioni locali. L’elevata concentrazione di emissioni inquinanti producono infatti effetti nocivi per la salute dell’uomo, in particolare donne e bambini, e per l’ambiente. È in questa realtà che si inserisce il progetto Stufe Migliorate che è stato suddiviso in tre fasi: la ricerca di un modello di stufa più adeguato per il contesto dell’Africa sub-sahariana, la fase di sperimentazione e la predisposizione di un manuale in grado di rappresentare una guida operativa per la costruzione delle stufette in loco.
Quest’ultimo passaggio è fondamentale per lo sviluppo della microimprenditorialità locale. “Il lavoro è stato sviluppare soluzioni tecnologiche adeguate per la realtà di questo Paese – spiega Fabio Inzoli del Politecnico di Milano ai microfoni di Finanza.com -. Lo step successivo è quello di produrre in loco le stufe con materiali locali. Questa è la grande scommessa ed il primo passaggio per lo sviluppo generale di un Paese intero”.