Che cos’è la tassa di concessione governativa
La tassa di concessione governativa viene corrisposta allo Stato per beneficiare di determinati atti amministrativi, licenze, concessioni, etc. Consiste nel pagamento fatto alla P.A. per poter beneficiare di un servizio, entrate importantissime per lo Stato che con la TCG incassa circa 91 miliardi di euro ogni anno. La tassa viene applicata in diversi casi ed, ogni volta, con importi e modalità differenti. Ad esempio viene imposta sui canoni Rai, quasi sempre quando si inizia un’attività commerciale e viene applicata anche in fattura dal gestore del nostro telefono cellulare.
Proprio la tassa di concessione governativa sugli abbonamenti di telefonia mobile è una delle meno amate dagli italiani che, inutilmente, da anni si battono per la sua abolizione. Anche alcune imprese di capitali non sfuggono al versamento della tassa e sono costrette a pagare la TCG per la vidimazione e la numerazione dei libri contabili. Si paga ogni anno, indipendentemente dal numero di libri da vidimare e dal numero di pagine di ciascun libro contabile, un importo variabile in base al capitale sociale dell’azienda: circa 300 euro nel caso in cui sia inferiore a 516.456, mentre nel caso in cui sia superiore, la tassa da pagare è di poco più di 516 euro.
La data da prendere in considerazione per quantificare il capitale sociale è il 1° gennaio dell’anno per il quale il versamento viene eseguito. E non finisce qui, perché la tassa di concessione governativa va sempre pagata in seguito all’iscrizione ad un albo professionale, mentre deve essere pagata una sola volta nel caso di iscrizione a più sezioni di uno stesso albo. Anche quella di circa 10 euro che viene pagata, mediante contrassegno telematico, al momento della richiesta del passaporto, rientra nella categoria della tassa di concessione governativa.
Al pagamento della tassa di concessione governativa sono tenuti i soggetti privati, siano essi singole persone o imprese, per atti, iscrizioni ad albi, licenze e per tutti i casi previsti dalla normativa vigente. Non devono versare la TCG, invece, gli enti locali, le cooperative sociali e gli enti di beneficenza e volontariato, mentre sono previsti sconti per le cooperative edilizie. Diverse le modalità per versare la tassa che, può essere pagata con un versamento postale su conto corrente intestato, all’Agenzia delle Entrate e attraverso un versamento postale o bancario utilizzando il modulo F23. La tassa dovuta per gli abbonamenti di telefonia mobile, invece, viene pagata alle singole compagnie che successivamente si interessano di versarla allo Stato.
Il mancato pagamento o il versamento in ritardo della tassa di concessione governativa rendono nullo l’atto per il quale viene richiesta la tassa. Previste anche sanzioni amministrative pecuniarie quando le autorità riscontrano il mancato versamento, un accertamento che deve avvenire entro 5 anni dal mancato pagamento della tassa prima, cioè, che scatti la prescrizione. Ovviamente, in quest’ultimo caso, nulla più è dovuto. A tal proposito, esistono apposite tabelle per la verifica del calcolo della prescrizione.