FATCA: normativa americana antievasione scade oggi la consultazione pubblica

Scritto il alle 13:59 da Redazione Finanza.com

Scade oggi, 26 maggio, il termine entro il quale le banche e gli altri intermediari finanziari dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate le osservazioni circa le specifiche tecniche per procedere all’elaborazione e all’invio delle informazioni richieste dalla normativa FATCA (Foreign Account Tax Compliance Act). Il FATCA è una normativa americana finalizzata a combattere l’evasione fiscale posta in essere da cittadini statunitensi attraverso il trasferimento all’estero delle loro attività finanziarie.

“Quando si è iniziato a sentir parlare della normativa FATCA – afferma Olivia Zonca, responsabile fiscalità finanziaria di BNP Paribas Securities Services – pochi avrebbero potuto immaginare il suo “effetto domino” sull’abbattimento delle barriere esistenti allo scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie, affinché quest’ultimo diventasse lo strumento per eccellenza della lotta all’evasione fiscale.”
L’Italia, così come altri Paesi, per riuscire a recepire nel nostro ordinamento la suddetta normativa, superando una serie di criticità – tra le quali, i conflitti con le leggi nazionali in materia di riservatezza dei dati -, il 10 gennaio 2014, è giunta alla firma di un Accordo intergovernativo (IGA1), bilaterale, che permette alle istituzioni finanziarie di ottemperare agli obblighi informativi imposti unilateralmente dalla normativa statunitense, non direttamente, ma per il tramite dell’Amministrazione finanziaria.
“Lo sforzo compiuto in tal senso – continua Olivia Zonca – ha costituito l’occasione per le varie autorità fiscali, su iniziativa dell’OCSE, di sfruttare l’impulso dato dalla normativa statunitense e dare un’ulteriore spinta all’attuazione dello scambio automatico di informazioni fra Stati.”

Il nuovo standard per lo scambio automatico di informazioni, noto come CRS (Common Reporting Standard) elaborato dall’OCSE in collaborazione con i Paesi del G20 e dell’UE, è stato reso pubblico il 13 febbraio 2014 e approvato durante l’ultimo incontro del G20 nel mese di settembre 2014. Lo standard approvato è volto a favorire uno scambio automatico e multilaterale di informazioni, per cui le autorità governative dei Paesi aderenti otterranno le informazioni dalle istituzioni finanziarie residenti e le scambieranno automaticamente con le altre autorità governative su base annua. Ad oggi, infatti, circa 93 Paesi si sono impegnati a implementare il nuovo standard.
“Questo approccio lungimirante – prosegue Zonca – è stato riflesso nello schema di disegno di legge di ratifica dell’Accordo intergovernativo. Infatti, lo schema si presenta atipicamente come una legge “quadro” che contiene disposizioni che, da un lato fissano i principi per l’attuazione della normativa FATCA, dall’altro, si proponevano di “anticipare” gli adempimenti a carico delle istituzioni finanziarie necessari ad avviare il percorso di adeguamento al CRS.

Allo stato attuale però, l’iter parlamentare della normativa di riferimento non risulta ancora completo.
“In attesa della definizione del quadro normativo – conclude Olivia Zonca – , l’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate più che una “anticipazione”, come si legge nel comunicato stampa diffuso dall’Agenzia, sembra un atto dovuto nei confronti degli operatori che da mesi lavorano per ottemperare agli obblighi posti dalla normativa americana in assenza di una legislazione nazionale di riferimento. Ciò nonostante è apprezzabile il fatto che nelle istruzioni siano stati forniti alcuni importanti chiarimenti, in particolare quelli relativi alla valorizzazione dei saldi finale dei conti.”

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