Da Draghi ancora niente jolly QE, il nuovo bluff funzionerà?
Tassi zero, anzi sotto zero (quello sui depositi), nuovo Ltro e propositi bellicosi per il futuro. La Bce non sembra essersi tirata indietro in fatto di numerosità delle misure che un mese fa aveva di fatto preannunciato per contrastare al meglio il pericolo deflattivo, ma da un’analisi più attenta salta subito all’occhio la fumosità del messaggio relativo alla possibile implementazione in futuro di un vero e proprio piano di quantitative easing (QE).
Nonostante le parole odierne di Mario Draghi (“Gli interventi non finiscono qui, se necessario abbiamo in serbo altre misure”), l’Eurotower non appare ancora convinta nel seguire le orme tracciate in questi anni da Federal Reserve, Bank of Japan e Bank of England.
La strada prescelta è quella di proseguire su un sentiero già tracciato in passato (vedi nuovo Ltro) con l’aggiunta dei tassi in negativo sui depositi che è una novità tra le principali banche centrali mondiali, ma la cui efficacia sarà da verificare nei prossimi mesi.
“Queste misure permettono alle banche una certa visibilità e sono molto utili, ma non è QE”, commenta a caldo Philip Dicken, responsabile azioni europee presso Threadneedle Investments. “Credo che queste misure dicono in modo abbastanza chiaro che la Bce non intende fare QE – rimarca Dicken – . Avrebbe potuto farlo, il Regno Unito l’ha fatto, gli Stati Uniti e il Giappone l’hanno fatto, la Bce non vuole farlo”. Lo strategist di Threadneedle Investments ritiene che si vuole tenere il QE come potenziale strumento cercando di far credere al mercato che l’istituto è potenzialmente in grado di fornire QE.
In merito invece alle misure annunciate oggi, spicca logicamente Ltro per 400 miliardi iniziali a favore degli istituti di credito, dopo quelli lanciati nel dicembre del 2011 e nel febbraio del 2012. Una azione volta a favorire i prestiti ai privati e alle imprese e sbloccare così il meccanismo di trasmissione della politica monetaria all’economia reale. Le banche questa volta avranno alcuni vincoli: oltre a un controllo sull’uso, potranno prendere a prestito il 7% dell’ammontare delle loro esposizioni al settore non finanziario (esclusi i mutui).
“Un LTRO mirato farà andare in circolo soldi nell’economia reale e aiuterà le banche a ricostruire il loro capitale, è come se si genera un po’ di denaro gratuito per le banche”, sottolinea Philip Dicken.
Ma non è QE…