Irpef, per redditi sopra 25mila euro stangata anche nel 2014!

Il prossimo mese la busta paga degli italiani con redditi sotto i 25mila euro vedrà, salvo ripensamenti dell’ultima ora, lo sgravio fiscale di 80 euro al mese promesso dal premier Renzi. Considerando anche gli effetti negativi dell’aumento delle addizionali comunali e regionali Irpef riferiti al 2014, quale sarà l’effetto netto in busta paga? L’altra domanda da porsi è che variazioni subirà la busta paga per chi invece guadagna più di 25 mila euro annui?

Ma sopra i 25mila euro la tassazione sale complice aumento addizionali
Partendo proprio dalla seconda questione, gli italiani con redditi che superano la soglia fatidica dei 25mila euro annui indicata da Renzi non solo resteranno a bocca asciutta. Infatti oltre a non poter godere del taglio Irpef ipotizzato dal Governo, i contribuenti oltre i 25mila euro subiranno in busta paga gli effetti negativi dell’aumento delle addizionali comunali e regionali andando quindi incontro a un ulteriore aumento della tassazione effettiva.

Per i redditi sotto i 25mila euro vantaggi in busta paga tra 600 e 1.000 euro
L’Ufficio studi della CGIA calcolando un vantaggio economico netto per l’intero 2014 oscillante tra i 600 e i 1.000 euro. La Cgia ha comparato, per gli anni 2013 e 2014, gli aumenti medi registrati dalle addizionali comunali e regionali Irpef in ciascuna regione e il risparmio di imposta legato all’aumento delle detrazioni da lavoro dipendente disposto dal Governo Letta e in previsione dal Governo Renzi.
“In questo confronto – ha affermato Giuseppe Bortolussi, segretario della CGIA – non abbiamo tenuto conto del probabile aggravio fiscale che le famiglie subiranno dall’introduzione della nuova tassa sui servizi indivisibili, ovvero la Tasi. Altresì, non abbiamo considerato l’effetto negativo, che varrà su tutti i 12 mesi di quest’anno, dovuto all’aumento dell’Iva scattato nell’ottobre scorso. Pertanto, è verosimile ipotizzare che il saldo positivo, dato dalla differenza tra l’appesantimento della busta paga voluto da Renzi e l’aumento delle addizionali Irpef, subirà un ridimensionamento”.

Maggiori vantaggi per prime fasce di reddito
Bortolussi rimarca come il vantaggio fiscale per i lavoratori dipendenti al di sotto dei 25.000 euro, anche considerando le addizionali regionali e comunali, non viene annullato, anzi rimane ancora rilevante. In particolare, il risparmio aumenta nelle prime fasce di reddito in quanto al minor versamento IRPEF si aggiunge il fatto di non dovere pagare le addizionali. La normativa stabilisce infatti che le addizionali sono dovute solo se si versa l’IRPEF; in questo caso l’aumento della detrazione annulla l’IRPEF e quindi questi contribuenti non pagheranno neppure le relative addizionali. Per i rimanenti contribuenti che si collocano al di sotto dei 25.000 euro, gli eventuali incrementi che si registrano sono lievi anche perché la politica degli enti territoriali è quella di non gravare sulle fasce reddituali medio basse. Sono infatti frequenti i casi di esonero dal pagamento dell’addizionale comunale al di sotto dei 15.000 euro, come pure la scelta fatta da molti Presidenti di Regione di non elevare le aliquote per queste fasce di reddito.

Il vantaggio medio maggiore è per chi guadagna 11mila euro annui. Per questa fascia in Lombardia la busta paga lieviterà di 1.051 euro nel 2014 tra detrazioni e addizionali non più dovute. Meglio ancora per chi risiede in Campania (1.186 euro in più) e soprattutto Sicilia (+1.344 euro) e Lazio (+1.359 euro).