Conti deposito, Bot o buoni postali? Discesa spread fa preferire i primi
E’ tutta una questione di spread. Il ritorno di ottimismo sull’Italia testimoniato dalla discesa dello spread ai minimi dall’estate 2011 ha contestualmente portato a rendimenti più risicati dei titoli di Stato italiani su tutto l’arco della curva dei tassi. Di riflesso per gli investitori l’opzione di parcheggiare nel breve-medio termine i propri soldi in Bot risulta ora meno conveniente rispetto ai conti deposito che invece a fine 2013 hanno visto risalire i tassi di interesse proposti.
L’osservatorio di SosTariffe.it ha confrontato i rendimenti che si ottengono dai conti deposito, dai buoni fruttiferi postali e dai Titoli di Stato con i tassi d’interesse dei conti deposito che negli ultimi mesi del 2013 presentano un tasso medio del 2,38%, mentre i rendimenti ottenibili da Titoli di Stato come i BOT a 12 mesi a dicembre 2013 presentano un tasso di solo lo 0,71%. Un divario di rendimento di oltre l’1,6% rispetto all’1% circa dello scorso settembre.
Interessi fino a 4 volte superiori con i conti deposito
Il risultato è interessi decisamente più corposi dall’investimento in conti deposito: investendo 40.000 euro per 5 anni si guadagna un interesse superiore ai 4.000 euro, contro i 1.000 dei Titoli di Stato. Sia per i Titoli di Stato di diverso tipo e durata (BTP, BOT e CTZ) che per i buoni fruttiferi postali i tassi d’interesse molto bassi di questo periodo a livello europeo comportano rendimenti molto bassi che permettono a fatica di difendersi dall’inflazione. Per chi investe 40mila euro per un anno l’interesse maturato sarebbe di circa 750 euro per i conti deposito, a differenza dei circa 250 euro di interessi per un investimento in BOT.
Titoli di Stato soccombono su tutte le scadenze
In generale emerge comunque che i tassi d’interesse che si ottengono per investimenti dai 3 mesi ai 5 anni sono, in tutti i casi, nettamente maggiori nel caso della sottoscrizione di un conto deposito.
“Qualsiasi sia il vincolo temporale sottoscritto con la forma d’investimento scelta i tassi d’interesse annualizzati dei conti deposito mantengono un notevole differenziale con quelli dei titoli statali/postali – rimarca lo studio di SosTariffe – con un massimo raggiunto sul vincolo a 2 anni”.
Pro e contro dei conti deposito
Una differenza dovuta alla minor liquidità dei conti deposito, che può essere svincolato solo a condizioni più o meno onerose. Di contro tutti e tre gli strumenti presentano un rischio molto basso considerando che anche i conti deposito sono tutelati dal Fondo di Tutela Interbancario per importi depositati fino a 100.000 euro.