Cervelli in fuga: Francia, pro e contro di una scelta di vita (parte 7)
L’Italia è diventato ormai un Paese difficile in cui vivere, soprattutto per i giovani in cerca di un’occupazione stabile che purtroppo non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro neanche dopo aver conseguito con successo titoli di studio prestigiosi come lauree, master e specializzazioni. Molti ragazzi decidono quindi di trasferirsi all’estero in cerca di fortuna.
Uno dei Paesi che maggiormente attrae gli italiani che decidono di provare un’esperienza all’estero è la Francia e i motivi sono molteplici: prima di tutto la lingua, che avendo parecchie similitudini con l’italiano potrebbe risultare più facile da assimilare anche in un tempo più o meno rapido e poi anche la relativa vicinanza al nostro Paese.
La Francia è un Paese molto vasto, sono numerose le grandi città anche se la loro distanza è piuttosto elevata, coperta comunque abbastanza bene dai mezzi pubblici e dai treni che in Francia viaggiano con regolarità.
Uno degli aspetti negativi che potrebbe incontrare un italiano che decide di trasferirsi all’estero riguarda l’ospitalità, perché i francesi si dimostrano piuttosto freddi nell’accoglienza degli stranieri, soprattutto degli italiani e in special modo nelle località turistiche dove è altissimo il numero di lavoratori non francesi.
Inoltre, gli italiani che scelgono di lavorare in Francia potrebbero trovare numerosi ostacoli anche per la lingua, perché se anche si parla e si capisce in maniera discreta il francese, sono molti i datori di lavoro a non vedere di buon occhio chi parla la lingua con un accento italiano, quindi non corretto, e potrebbe essere difficile trovare un lavoro nei primi periodi se non in posizioni che non richiedono nessun contatto con il pubblico o la clientela.
Bisogna fare poi una piccola distinzione tra il Nord e il Sud della Francia, perché nella parte meridionale c’è una cultura più mediterranea e per certi versi più aperta e ospitale ma le opportunità di lavoro non sono elevate se non in ambito turistico e nella ristorazione, settori che richiedono principalmente forza lavoro stagionale per sopperire all’aumento di clientela senza dover assumere personale stabile.
Salendo verso Nord, invece, crescono notevolmente le possibilità di impiego ma si incontrano maggiori difficoltà nell’inserimento nel tessuto sociale, soprattutto se si scelgono le grandi città per vivere; inizialmente, infatti, è consigliabile individuare una città non tropo estesa anche non lontana dal grande centro urbano.
Attenzione però, perché per poter ottenere l’assunzione è necessario avere la residenza, o almeno il domicilio, presso un indirizzo francese, una prassi burocratica che potrebbe causare qualche difficoltà a chi non può contare su nessun amico o familiare già residente in territorio francese. Attenzione poi quando si decide di prendere in affitto un appartamento, perché per legge il canone non può consumare una porzione di salario superiore a un terzo, quindi se si percepisce il salario base di 1.200 euro non si può affittare un appartamento con un canone superiore ai 400 euro.
Tra le città maggiormente favorevoli per ottenere un’occupazione ci sono:
– Tolosa
– Lione
– Strasburgo
– Bordeaux
– Marsiglia
I lavori più richiesti in territorio francese sono quelli più specializzati come:
– ingegneri
– architetti
– tecnici specializzati
– medici
Oppure quelli del settore terziario:
– cuochi
– pizzaioli
– camerieri, baristi, assistenti alla cucina (stagionali)
Per maggior informazioni consultare i siti online:
– www.anpe.fr
– www.securite-sociale.fr
– www.citedesmetiers.fr