Bond: usare i CFD per mettere il turbo alle strategie long/ short sullo spread
Tra gli strumenti messi a disposizione degli investitori italiani da IG vi è una particolare categoria di CFD: quella avente come sottostante il comparto obbligazionario. Il broker di matrice inglese consente infatti di fare trading su tutti i principali titoli di Stato del mondo. L’investitore può così scegliere lo strumento che maggiormente si adatta alle proprie esigenze di trading, potendo diversificare anche l’orizzonte temporale in esame. Le scadenze dei CFD sul comparto obbligazionario variano da quelle più brevi come i titoli a 2 anni fino a quelle di lungo periodo, come il Btp, il T-Note o il Bund a 10 anni.
L’ampiezza temporale consente così ai trader di valutare strategie di trading che si basano su variazioni dei tassi di interesse. Maggiore è la duration di un titolo, maggiore sarà la variazione di prezzo che un cambio nella politica monetaria causerà. Considerando l’attivismo mostrato dalle Banche centrali negli ultimi anni e l’apparente avvio di una politica di normalizzazione dei tassi cui si potrebbe assistere nei prossimi mesi, questa opportunità potrebbe rappresentare un fattore da valutare con interesse.
I CFD obbligazionari non hanno come sottostante gli strumenti fisici ma i loro future. Tale differenza ha un vantaggio intrinseco per i risparmiatori concentrati a fare trading sulle obbligazioni: richiedono infatti un margine minore rispetto a quanto non sia per i future, amplificando così l’effetto leva intrinseco nell’operatività.
Essendo un prodotto Otc, i CFD obbligazionari di IG hanno un altro elemento che gioca a favore dei risparmiatori. Si tratta della possibilità di frazionare i contratti, scegliendo l’esposizione ottimale per la propria strategia. Tale elemento riduce significativamente lo stress psicologico che una posizione implementata con contratti standard potrebbe causare ai trader meno esperti.
A livello pratico, l’uso dei CFD obbligazionari permette di lavorare anche sul tanto famigerato spread Btp/Bund. Il broker anglosassone mette a disposizione degli investitori italiani dei CFD sia sul decennale italiano che su quello tedesco. Grazie a questo, i trader potranno costruire strategie di trading aventi come sottostante il restringimento o l’allargamento del differenziale tra i due titoli di Stato. Un esempio? Nell’ipotesi che il trader stimasse una contrazione dello spread Btp/Bund si posizionerà long di Btp e contemporaneamente short di Bund.