Maledetta produttività: gli italiani lavorano più dei tedeschi, ma non basta

Scritto il alle 09:07 da Redazione Finanza.com

Si lavora più dei colleghi europei ma si produce di meno. E’ questo il dato che emerge da un’indagine condotta da Confcommercio che ha analizzato i dati relativi alla produzione e al tasso di impoverimento degli italiani dal 2006 al 2011.

Ogni giorno il numero dei poveri nel nostro Paese cresce di 615 unità e con l’aggravarsi della crisi economica, entro il 2013 i poveri saranno almeno 4 milioni. Il dato italiano, confrontato con Germania e Francia indica profonde differenze in termini di ore lavorative e produzione espressa in termini di Pil. In Italia, infatti, ogni lavoratore lavora mediamente 1.774 ore all’anno, il 26% in più dei tedeschi e il 20% in più dei francesi. L’indicatore che misura invece la reale ricchezza prodotta delle ore lavorate mostra profonde differenze. Gli italiani infatti, pur lavorando più ore producono il 26% in meno dei tedeschi e ben il 40% in meno dei francesi.
La percentuale di ore lavorative cresce ancora di più se si analizzano i dati relativi alle libere professioni. Chi svolge un lavoro indipendente lavora il 50% in più rispetto ad un collega tedesco, in termini di ore si calcolano 2.338 ore in Italia e 1.600 in Germania.

I dati, presentati da Confcommercio al Forum di Cernobbio, confermano la diofficoltà di realizzare una reale ripresa economica nel nostro Paese. Le stime sul prodotto interno lordo italiano sono state nuovamente ritoccate al ribasso. Le previsioni indicano per il 2013 un calo del 1,7% per l’anno in corso, mentre la stima dello scorso novembre era per una flessione pari allo 0,8%.

Una consistente perdita di Pil ha naturalmente conseguenze dirette sull’economia del Paese e sulla vita dei cittadini. I consumi caleranno del 2,4% e gli investimenti del 3,5%. In termini reali, ogni italiano consumerà nel corso del 2013 almeno 1.700 euro in meno rispetto al 2007, l’ultimo anno considerato pre-crisi. L’indagine ha introdotto anche un indicatore molto preciso che serve per confrontare i valori relativi alle economie dei diversi Paesi: si tratta del Mic, il Misery Index Confcommercio. Tale indice rivela anche lo stato di disagio sociale, primo fra tutti il tasso di disoccupazione attualmente al 11,7%, pari a circa 3 milioni di individui.

Gli effetti della crisi economica sul mercato del lavoro saranno visibili sopratutto con un incremento della cassa integrazione. Si prevede un aumento di almeno 200 mila unità nei prossimi mesi dell’anno oltre ai “non occupati”, ossia coloro che smettono di cercare lavoro perché scoraggiati, ad oggi quasi 700 mila unità in più rispetto all’anno precedente.

L’unico dato positivo registrato dall’indagine è relativo alle esportazioni di produzione verso l’estero, pari al +1%. I settori che contribuiscono a far crescere questo dato sono legati sopratutto al Made in Italy, agroalimentare su tutti; un settore che potrebbe rappresentare un volano di crescita per l’economia interna ma che necessità di importanti riforme a livello strutturale.

 

 

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