Smartphone: risorse ambientali e 2,6 miliardi di euro sprecati per quelli che non si usano più
Fino a 2,6 miliardi di euro sprecati e un impatto ambientale paragonabile a milioni di viaggi in areo per gli smartphone che gli italiani cambiano e lasciano nel cassetto inutilizzato. Uno spreco di risorse e soldi elevato, che è stato evidenziato da una interessante ricerca della startup riCompro, dedicata al mercato di seconda mano dei cellulari.
Lo studio di riCompro, effettuato su un campione di circa 4.000 persone, ha rilevato che più del 56% degli utenti smartphone in Italia hanno cambiato o cambieranno il cellulare quest’anno e che il 52% di questi hanno tenuto o terranno il vecchio cellulare a casa inutilizzato. Una tendenza che si traduce in 25 milioni di cellulari sostituiti e più di 13 milioni di smartphone che non verranno più utilizzati.
Se si considera un prezzo di rivendita medio di 200 euro, questo comportamento comporta più di 2,6 miliardi di euro di valore che vengono persi in un processo che si interrompe. Ma i numeri diventano ancora più problematici se si guarda all’impatto ambientale che ha la produzione di un singolo device. L’assemblamento e il trasporto al punto vendita di un singolo iPhone 6 comporta la produzione di circa 81 chilogrammi di Co2. Senza contare che ogni smartphone prodotto va ad esaurire risorse preziose e non rinnovabili, come cadmio e cobalto.
Il bilancio ecologico di queste cifre nel caso di mancata re-immissione sul mercato di device potenzialmente funzionanti è elevato: le emissioni di Co2 sprecate sono tra 300 milioni e più di 1 miliardo di chilogrammi all’anno, paragonabili a quelle emesse da 2,7 milioni di viaggi in aereo o 3,8 milioni di viaggi in macchina da Milano a Napoli.