Polizze mutui: 5 regole per scegliere bene, sbagliare può costare fino al 12% del capitale

Scritto il alle 09:57 da Redazione Finanza.com

Casa, mutui

L’unica assicurazione obbligatoria quando si sottoscrive un mutuo è quella contro il caso di scoppio e incendio. Nonostante questo, molti istituti propongono al cliente la sottoscrizione di altre coperture che, se non valutate correttamente possono far salire inutilmente il costo della pratica, fino ad aumentare anche del 12% il costo che il mutuatario deve sostenere. Ecco allora cinque consigli, stilati da Facile.it, in collaborazione con l’esperto di mutui Umberto Stivala, per fare la scelta giusta.

1) Conoscere le sigle e capire a cosa corrispondono
Il mondo delle assicurazioni legate ai mutui ha molte sigle. Cosa stanno a significare gli acronimi che con assoluta leggerezza alcuni funzionari di banca snocciolano davanti ai clienti? Le più comuni sono senza dubbio TCM, CPI, ITP, ITT, PI ed RO che, nell’ordine vogliono dire: Temporanea Caso Morte, Creditor Protection Insurance o Assicurazione per la Protezione del Creditore, Invalidità Totale Permanente, Invalidità Totale Temporanea, Perdita Impiego e Ricovero Ospedaliero. Per queste come per le altre vale la regola del buon senso: se non si sa di cosa si tratta, è bene chiedere fino a che non lo si capisce.

2) Prodotti diversi hanno regole e modalità di utilizzo diverse
Tutti i prodotti che vi abbiamo elencato si differenziano tra loro per coperture, durata e pagamento del premio così come, peraltro, anche lo stesso tipo di assicurazione può variare in questi parametri da un proponente all’altro. Se anche volete acquistare una copertura, non si è obbligati a prendere quella che propone l’istituto con cui si sta sottoscrivendo il mutuo; se si ritiene più adatto il prodotto offerto da un’altra compagnia si può comprarlo e unirlo alla pratica di finanziamento, mentre la Banca con cui si sta attivando il mutuo non potrà rifiutarsi di accettare l’assicurazione sottoscritta altrove.

3) A cosa prestare attenzione nel ramo vita
Nel momento in cui la polizza che si sta associando al mutuo è derivante dal cosiddetto ramo vita, è bene verificate con attenzione se il capitale ad essa collegato sia costante o decrescente nel tempo e se l’indennizzo copre il solo caso di morte per infortunio o, invece, anche quello di decesso conseguente a malattia. Occorre considerare anche che, ove la polizza non fosse collettiva e quindi identica per qualunque tipologia di cliente, il costo potrebbe variare notevolmente al variare dell’età del sottoscrivente.

4) A cosa prestare attenzione nel ramo danni
Quando si considerano coperture aggiuntive che rientrano nel cosiddetto ramo danni, la vera discriminante da considerare è la professione di chi sta stipulando il mutuo. Se si è lavoratori autonomi o dipendenti pubblici, la scelta migliore è quella di associare al finanziamento una assicurazione di Invalidità Totale Permanente o Temporanea; se si è dipendenti privati può essere molto utile unire al mutuo anche una polizza contro la perdita dell’impiego mentre, se si è già in pensione o, anche, non si lavora affatto, bene includere la polizza detta di Ricovero Ospedaliero. E’ bene comunque capire, per ogni categoria, in quali casi l’assicurazione pagherà e per quanto tempo. Se si considera la copertura contro la perdita dell’impiego, ad esempio, le assicurazioni garantiscono il pagamento della rata per un periodo compreso fra i 12 e i 36 mesi, ma potrebbero rifiutarsi di corrispondere quanto dovuto, se esplicitamente scritto nel contratto, in caso di cassa integrazione o messa in mobilità.

5) Spacchettare può fare risparmiare
E’ bene capire se l’assicurazione permette di “spacchettare” le coperture in funzione della tipologia d’impiego e/o dell’incidenza del reddito dei richiedenti. Ad esempio, considerando il caso di una coppia di cointestatari in cui il marito è un dipendente privato con reddito mensile di 2.500 euro, la moglie dipendente pubblica con reddito mensile di 1.400 euro, si potrebbe risparmiare e contestualmente avere delle coperture coerenti andando ad assicurare la Perdita Impiego per il marito e una Invalidità Totale Permanente per la moglie; si potrebbe anche valutare di assicurare per un importo maggiore il marito, che ha reddito più consistente e per cui la mancata produzione di reddito avrebbe più impatto sull’economia della famiglia.

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