Stop a bollette telefonia fissa a 28 giorni, ma permane rischio aumento prezzi
L’Agcom è entrata in scivolata contro le compagnie telefoniche vietando le tariffe a 28 giorni su rete fissa, che negli ultimi tempi stavano prendendo piede tra i principali operatori di telefonia rispetto alla classica tariffazione mensile. Il provvedimento riguarda anche le tariffe integrate fisso-mobile, mentre per la telefonia mobile è stata ritenuta accettabile la tariffazione a 28 giorni.
90 giorni per le tlc per adeguarsi
L’Agcom ha dato 90 giorni di tempo per consentire agli operatori di adeguarsi alle nuove regole. Il pronunciamento dell’Agcom è arrivato il 24 marzo dopo aver avviato una consultazione lo scorso gennaio su tale nuova pratica degli operatori di telefonia che comporta, a parità di costo nominale, un aumento dell’8,6 per cento annuo dei prezzi rispetto alla fatturazione mensile, poiché con le tariffe ogni quattro settimane la fatturazione avviene 13 volte in un anno.
I motivi dell’altolà dell’Agcom
La motivazione data dall’Agcom è che “l’unità temporale per la cadenza di rinnovo e fatturazione dei contratti di rete fissa deve essere il mese, affinché l’utente possa avere la corretta percezione del prezzo offerto da ciascun operatore e la corretta informazione sul costo indicato in bolletta per l’uso dei servizi”. L’Autorità ha così individuato nel mese il periodo temporale minimo per consentire all’utente di avere una corretta e trasparente informazione sui consumi fatturati e un tempo di invarianza nel rinnovo del presso offerto dagli operatori.
Cosa faranno ora gli operatori?
La tariffazione a 28 giorni era già applicata da tempo da operatori quali Wind Infostrada e Vodafone, mentre Telecom Italia aveva annunciato il passaggio al nuovo schema di tariffazione a partire dal prossimo 1 aprile.
Poiché Agcom ha bocciato la calendarizzazione ma non l’incremento di tariffe, è da ipotizzare che operatori quali TIM, che avevano pianificato il cambio da mensile a 28 giorni dal prossimo mese, confermino l’intenzione di incrementare parzialmente le tariffe anche se con modalità differenti. Allo stesso modo è possibile che gli operatori che hanno già le tariffe a 28 giorni quali Vodafone e Infostrada tornino a quella mensile imponendo un adeguamento al rialzo delle tariffe applicate.