Il Falso in Bilancio: cosa cambia con la nuova legge

Ritorna in Italia il reato di falso in bilancio anche per le società non quotate in borsa. Il Senato ha approvato le nuove regole in tema, contenute negli articoli 8, 9, 10 e 11 del Disegno di Legge anti-corruzione, ma cosa cambia effettivamente?

L’articolo 8, approvato con 124 sì, 74 no e 43 astenuti, prevede che in caso di false comunicazioni sociali, riguardanti fatti materiali, tendenti ad ottenere per sé e per la società un ingiusto vantaggio, è prevista la reclusione da uno a cinque anni. Nel caso in cui le comunicazioni mendaci riguardino le società quotate in borsa, come previsto dall’articolo 10 approvato con 182 voti favorevoli, 85 contrari e 48 astenuti, la reclusione può oscillare da tre a otto anni.
L’articolo 9 prevede che se i fatti sono di lieve entità la pena è ridotta da sei mesi a tre anni, purché non si tratti di società quotate in borsa e non superino i limiti previsti dalla legge fallimentare.

L’articolo 8 del decreto prevede che la responsabilità sia ascritta in capo a:
– amministratori;
– direttori generali;
– dirigenti addetti alla predisposizione delle scritture contabili;
– liquidatori (quest’ultimi si occupano delle società nel momento in cui sono in atto procedure fallimentari). Penderanno sulle loro  teste le pene nel caso in cui si verifichi il reato.

Almeno per quanto riguarda le società non quotate in borsa, sarà difficile provare però l’esistenza del reato di falso in bilancio perché non è previsto l’uso delle intercettazioni, in quanto le pene previste sono tali da non consentire l’uso di questo strumento di indagine. Proprio per questo motivo Lega Nord e SEL chiedevano un ulteriore inasprimento delle pene previste per le società non quotate, volto a non svuotare di contenuto la norma.

Previste anche le sanzioni pecuniarie, contenute nell’articolo 11 del Ddl anti-corruzione, queste saranno fino a 600 quote per le società quotate in borsa e fino a 400 quote per quelle non quotate.

Come era disciplinato in precedenza il falso in bilancio?
Prima dell’approvazione di questi articoli, in molti casi di falso in bilancio la punibilità era esclusa, in particolare:
– era esclusa la punibilità nel caso in cui le scritture contabili della società avessero delle omissioni che non alteravano sensibilmente la situazione economica, finanziaria o patrimoniale della società o del gruppo societario di cui faceva parte la società;
– la falsità o omissione era non era soggetta a sanzione anche nel caso in cui portava ad una variazione del risultato di esercizio non superiore al 5%, oppure una variazione del patrimonio societario non superiore all’1%;
– infine, era esclusa la punibilità nel caso in cui le stime successive alla dichiarazione non fossero inferiori almeno del 10% rispetto alle stime reali.

Il Ddl anticorruzione prevede anche un inasprimento delle norme per i reati di mafia, aumentano le pene per il regime del 416 bis, per associazione mafiosa. Si inaspriscono anche le pene in caso di reati contro la Pubblica Amministrazione, infatti in questo caso sarà possibile accedere al patteggiamento solo nel caso in cui sia restituito il profitto tratto ingiustamente dal reato, mentre per beneficiare della sospensione della pena occorre versare il risarcimento alla PA.