Pensione Anticipata 2015: Come possono ottenerla uomini e donne?
A dichiararlo è il ministro Giuliano Poletti, ma l’ipotesi è suffragata anche da Tito Boeri, presidente dell’Inps: le risorse finanziarie per permettere ai lavoratori di andare in pensione anticipata ci sono, quindi si può procedere su questa strada nella speranza che un massiccio prepensionamento possa dare anche un contributo sostanziale alla lotta alla disoccupazione.
Ma al di là delle risorse finanziarie, quali sono, dunque, i requisiti per accedere alla pensione anticipata? Scopriamo insieme cosa dice la normativa in proposito.
La pensione anticipata per il 2014/2015 ha sostituito la pensione di anzianità. Requisito indispensabile per poterla ottenere è aver raggiunto la soglia minima contributiva di 35 anni, indipendentemente dall’età minima che attualmente risulta essere di 62 anni.
Chi decide di usufruire della pensione anticipata, peró, subisce una decurtazione dell’assegno pensionistico pari al 2% per ogni anno di anticipo prima dei 60 anni di età e dell’1% per ogni anno di anticipo che va dal 60esimo al 63esimo. Il calcolo viene effettuato su base mensile per non penalizzare i lavoratori che richiedono tale forma di pensionamento.
Questo sistema di penalizzazione, però, per effetto di una recente modifica alla legge non diventerà effettivo prima del 31 dicembre 2017. In ogni caso la disincentivazione non è applicabile a chi è entrato nel sistema pensionistico con il versamento del primo contributo al al 31 dicembre 1995. Per questi lavoratori l’ottenimento della pensione anticipata è possibile senza alcuna penalizzazione sull’assegno mensile.
Infine, per la legge c’è anche la possibilità di ottenere la pensione anticipata calcolando l’età minima sui 63 anni e non sui 62 (se il trattamento di quiescenza è più favorevole per il lavoratore). In questo caso, però, la condizione necessaria ed indispensabile è che ci siano almeno venti anni di contributi effettivi a carico del lavoratore e che l’ammontare della prima rata pensionistica non superi i 1255 euro, ossia circa 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno di pensione sociale.
Va segnalata, però, una voce fuori dal coro che invece sostiene che la possibilità di andare in pensione anticipata sia economicamente insostenibile per l’Italia. È la voce del Segretario Generale di 50&Più, Gabriele Sampaolo, il quale ha recentemente commentato in modo negativo l’intervista rilasciata dal presidente dell’Inps in merito al prepensionamento. Secondo Sampaolo, infatti, il patto generazionale sul quale si basa attualmente il sistema pensionistico impedirebbe di fatto al contribuente di crearsi un proprio ‘salvadanaio’ di contributi da utilizzare personalmente. I lavoratori di oggi pagano con i propri contributi i lavoratori di ieri e questo rende finanziariamente impossibile il prepensionamento. Senza contare, inoltre, che con la pensione anticipata l’assegno mensile subisce una notevole decurtazione in base agli anni che mancano al raggiungimento della soglia minima di età e questo rischia di rendere le pensioni ancora più magre contribuendo ad aumentate il tasso di povertà nel nostro paese.
Giudico il vostro articolo molto interessante.
Vi chiedo per cortesia se potete indicarmi i riferimenti di legge per analizzare tutti i dettagli (es. si riferisce solo ai privati o anche ai dipendenti pubblici?)
PS. voi scrivete: “l’ammontare della prima rata pensionistica non superi i 1255 euro, ossia circa 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno di pensione sociale.” – Io sapevo invece che l’importo della pensione dovesse superare i 1.255 euro …
Grazie. Cordiali saluti Mauro