L’economia di “seconda mano” : un mercato che vale 18 mld
L’economia di seconda mano, la “Second Hand Economy“, prende sempre più piede in Italia. E se l’usato, il vintage e il collezionismo da sempre rappresentano una passione degli italiani nell’arredamento e nella moda, questo fenomeno ora si sta via via tramutando in una vera e propria scelta di consumo che guida lo stile di vita delle persone.
La Second Hand Economy è oramai una forma di mercato rinnovata che contribuisce a ridefinire il paradigma economico sociale dei consumi, e l’usato ha assunto un ruolo più centrale negli acquisti dei consumatori e nell’economia domestica.
Secondo una indagine Doxa realizza per Subito.it, il 44% degli Italiani sceglie l’usato per passione, unicità, eco-sostenibilità, ma anche per risparmio. L’acquisto e la vendita del Second Hand sta crescendo e il digitale sta contribuendo ad accelerare questo fenomeno che oggi vede tre italiani su dieci che acquistano/vendono usato utilizzare il canale online.
L’online si sta ritagliando un ruolo importante, affiancandosi ai tradizionali mercatini come canale di acquisto per il mercato dell’usato dove il 30% di chi compra/vende lo fa in Rete, prediligendo l’acquisto di beni usati nelle categorie casa&persona (28%) ed elettronica (32%). La motivazione per cui gli oggetti legati all’arredamento, alla moda e alla tecnologia stanno diventando protagonisti dell’usato in digitale è correlata alla possibilità di cambiare velocemente, avere sempre cose nuove e seguire gusti e tendenze, oltre al bisogno di coltivare le proprie passioni stando al passo con i tempi.
Second Hand Economy in cifre
Il volume d’affari generato nell’ultimo anno in Italia si attesta sui 18 miliardi di euro, (l’1% del Pil), di cui il 47% generato dalla compravendita online, dove chi ha venduto oggetti usati ha guadagnato in media in un anno 1.050 euro, incrementando così il proprio budget di spesa e di consumo e chi lo ha fatto solamente online ha guadagnato mediamente di più, con un’entrata media annua di 1.290 euro.