Governo: Ricalcolato il Pil, entra anche l’economia illegale.

Scritto il alle 09:00 da Redazione Finanza.com

E’ fissata al primo Ottobre la data ultima per la presentazione del DEF, ossia il Documento di Economia e Finanza che, invece, inizialmente doveva essere consegnato entro il 20 Settembre. Lo slittamento è dovuto all’introduzione in Italia delle nuove regole per calcolare il Pil (il prodotto interno lordo) imposte dall’Unione Europea.

Quindi se fino ad oggi in Italia veniva utilizzato il Sistema Europeo di Calcolo del 1995, oggi conosciuto con l’acronimo Sec, da ora in poi verrà invece impiegato quello che la UE ha imposto nel 2010

COSA CAMBIA
Rispetto al Sec del ’95, quello del 2010 prevede il conteggio di alcune voci prima non prese in considerazione. Fra queste quelle investite in ricerca e sviluppo che prima erano considerate solo un’uscita pura e non un investimento come, invece, ha con lungimiranza considerato l’aggiornamento del 2010. Ma anche le spese militari entrano nel calderone del Pil. Ciò che colpisce è soprattutto l‘introduzione di tutte quelle che sono considerate spese relative all’economia sommersa con voci quali la prostituzione piuttosto che il contrabbando e il commercio illegale di droga

L’Italia non è l’unico paese ad essere stato invitato ad adeguarsi ma è una misura che coinvolgerà a poco a poco tutti i membri appartenenti alla Comunità Europea. 

QUALI SONO LE CONSEGUENZE PER L’ITALIA
Il ricalcolo del Pil porterà inevitabilmente ad un miglioramento dei conti italiani. Gli studiosi di settore ritengono che questa operazione porterà ad un aumento di circa due punti percentuali del prodotto interno lordo che equivalgono più o meno a trentadue miliardi di euro. Una vera e propria boccata di ossigeno, anche secondo il Ministro dell’Economia, che permetterà all’Italia di non sforare il tetto del 3% stabilito dal Trattato di Maastricht e più volte in pericolo. 

Estate di super lavoro, dunque, per i vertici dell’Istat che entro la fine di Settembre dovranno consegnare i nuovi dati statistici relativi al 2013 e ricalcolati secondo le indicazioni del nuovo sistema europeo. 

Solo in seguito, secondo i vertici del Ministero dell’Economia, sarà possibile riuscire a programmare un Def coerente ed efficace, basato sulle nuove stime nazionali. 

LA SITUAZIONE ATTUALE
Il problema, semmai, come neanche troppo velatamente ammette Enrico Morando, viceministro dell’Economia, è che forse neanche questo nuovo ricalcolo sarà sufficiente a far quadrare i conti. Per riuscirci, piuttosto, è necessario provvedere a cedere ulteriori quote sia dell’Enel che dell’Eni, come da Via XX Settembre si affrettano a fare. 

Ancora non sono state stabilite, però, le quote di cessione destinate alle privatizzazioni. Si vocifera una percentuale di circa il 5% di ognuna delle due società ma la quota definitiva sarà stabilita soltanto, come sottolinea Morando, al momento più opportuno. 

Per quanto riguarda, invece, i fondi necessari a coprire gli ottanta euro del bonus Irpef partito a maggio, è confermato che saranno reperiti sia dalla spending review che dal fondo per la riduzione delle tasse che era già stato deciso nell’ultima legge di stabilità. 

Ultimo appuntamento importante di questi giorni è quello relativo al perfezionamento dei contenuti del decreto Sblocca Italia. Fra le misure contenute nella bozza che verrà discussa il 29 Agosto ci sono gli incentivi sulla casa, ma anche le grandi opere ed il miglioramento delle infrastrutture. 

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1 commento Commenta
atomictonto
Scritto il 22 Agosto 2014 at 10:40

Ma si può essere cosi stupidi da calcolare nel PIL il business della prostituzione senza legalizzarlo e normarlo con tasse e controlli sanitari, ricavandone dunque soldi e benefici veri, come nella maggior parte del mondo???

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