Condizionatori: Quanto mi costi? Ma il Ministero avverte: “Meglio che i ventilatori”
Il caldo ha ormai bussato alle porte degli italiani e la prima ondata di temperature elevate e afa si sta facendo sentire già in questa prima metà di giugno. se il buongiorno si vede dal mattino, cosa dobbiamo aspettarci per i mesi di Luglio e Agosto?
Le famiglie del Bel Paese stanno già correndo ai ripari per rendere le loro abitazioni più confortevoli durante le lunghe e torride giornate e nottate estive.
Condizionatore o ventilatore?
Questo è il dilemma davanti al quale si trovano coloro che devono trovare il dispositivo più adatto per la loro abitazione. Entrambi i sistemi hanno numerosi pro e contro ma agli italiani, in estate, interessa solo poter stare in casa al fresco quando fuori la temperatura all’ombra sfiora i 40 gradi.
Dal Ministero fanno sapere che sarebbe meglio optare per gli impianti di climatizzazione per una questione di salute e di benessere: i ventilatori, in realtà, non abbassano la temperatura degli ambienti, semplicemente muovono l’aria più velocemente e fanno sì che il corpo percepisca una temperatura inferiore. Tutto questo, però, si traduce in una maggiore sudorazione e disidratazione per i soggetti esposti all’azione delle pale in movimento, specialmente quando la colonnina di mercurio sale oltre i 32 gradi.
Tutto questo, invece, con gli impianti di climatizzazione viene scongiurato, perché la loro azione è effettivamente volta alla riduzione della temperatura interna degli ambienti, offrendo un effettivo sollievo alla calura estiva.
Prima di far andare i climatizzatori a regime, comunque, è importante che vengano sottoposti ad accurate opere di manutenzione in modo tale che venga scongiurato ogni tipo di guasto o di problema: si sa che gli impianti di questo genere sono spesso veicoli per la diffusione di germi, virus, batteri e polvere, che a lungo andare possono compromettere la salute.
Se dopo questa premessa avete scelto di affidarvi agli impianti di climatizzazione, dovete prendere la calcolatrice e fare due conti, perché non è tutto rosa e i fiori e i costi per avere una casa sempre alla temperatura ideale potrebbero non essere sostenibili.
Se avete dovuto affrontare la spesa per acquistarne e installarne uno, dovete anche fare i conti con le bollette elettriche per i prossimi tre mesi estivi, se decidete di vivere nel benessere completo.
Chi pensa che il costo dipenda solo dal tempo di funzionamento dell’apparecchi si sbaglia di grosso, perché un fattore incidente in maniera decisiva nel quadro delle spese di gestione di un impianto di climatizzazione, è proprio la tipologia di immobile in cui è installato. Parlando in senso pratico, una casa costruita secondo i moderni canoni di risparmio energetico, che può vantare un basso fattore di dispersione energetica e termica, agevolerà il lavoro del climatizzatore e ridurrà i costi rispetto a un appartamento che non è stato ancora ammodernato.
Stesso discorso può essere fatto per gli appartamenti che restano esposti al sole per un lungo periodo di tempo: la temperatura interna e i muri richiederanno un lavoro più grande da parte del condizionatore.
E’ da tenere in conto anche la classe energetica di appartenenza del climatizzatore ma, per semplificare, si può schematizzare il così il costo d’utilizzo di un climatizzatore, calcolati su valori medi di costo della corrente elettrica (0,20 euro per ogni kWh con un utilizzo di 500 ore mensili nei mesi più caldi) si ha che:
– Un condizionatore in classe energetica G incide sulla bolletta per circa 25 euro
– Un condizionatore un classe energetica A incide sulla bolletta per circa 15 euro.