Roman Abramovich: i segreti del successo di uno Zar moderno
Dalla perestrojka ad uno degli imperi finanziari più imponenti d’Europa e del mondo. Il segreto del successo di Roman Abramovič, il magnate russo celebre soprattutto per la sua attività nel commercio petrolifero, ed in particolare per essere il patron del Chelsea Football Club, può essere sicuramente individuato nella capacità di saper cogliere l’attimo. E soprattutto, di sapersi adattare alle mutevoli condizioni del mercato finanziario, e più in generale della società che lo circonda.
La fortuna di Abramovič nasce proprio al tramonto degli anni ottanta e dell’impero sovietico, che all’epoca il presidente Gorbachov cercava di accompagnare, attraverso una lunga e difficile transizione, verso la fine del comunismo. Proprio gli incoraggiamenti delle leggi di Gorbachov verso quelle che erano le nascenti prime imprese private dell’URSS, rappresentarono la miccia che permise alle società di Abramovič di muovere i primi decisivi passi sul mercato. Il ramo petrolifero divenne immediatamente il preferito del magnate nativo di Saratov. Scelta, come sottolineato precedentemente, particolarmente illuminata, perché fu quello il ramo più florido attraverso il cui numerosi uomini d’affari russi hanno iniziato a compiere la loro scalata, diventando rapidamente i più ricchi dell’intero globo conosciuto.
Abramovič ha iniziato a intessere una fruttuosa rete di relazioni commerciali con gli Stati Uniti e con l’occidente, vendendo a peso d’oro alcuni asset strategici ad altri colossi come Gazprom, in particolare quella che può essere considerata la creatura foriere della sua immensa fortuna, ovvero il colosso petrolifero Sibneft. Proprio il passaggio di Sibneft a Gazprom per la cifra di tredici miliardi di dollari ha sancito il definitivo ingresso di Abramovič nel jet set dell’economia internazionale. Soprattutto, ha dato il via all’operazione che maggiormente lo ha reso noto all’opinione pubblica di tutto il mondo, ovvero l’acquisizione del Chelsea Football Club, uno dei club londinesi più famosi nell’ambiente calcistico.
Riguardo la sopracitata capacità di cogliere l’attimo, va sottolineato come, secondo quanto si racconta, il colpo di fulmine tra Abramovič ed il Chelsea sarebbe scoccato durante un volo sopra lo stadio del club, ‘Stamford Bridge’, da parte dell’elicottero del magnate russo. Lo sbarco di Abramovich nel football inglese ha segnato la nuova era del mondo del calcio, caratterizzata negli ultimi dieci anni dagli enormi investimenti compiuti dagli uomini d’affari dell’est (e successivamente arabi). Di sicuro i tifosi del Chelsea si sono ritrovati catapultati in un sogno che li ha visti ascendere all’elite calcistica mondiale: vittorie in Premier League e nelle competizioni nazionali ed internazionali, fino alla consacrazione definitiva che può essere individuata nella conquista della UEFA Champions League 2012 nella finalissima contro il Bayern Monaco.
Insomma, il segreto del successo di Abramovič sembra individuabile proprio nella capacità di restare esposto, e di non aver avuto paura di dare il via a quella che può essere considerata l’ultima generazione di moderni miliardari. La crisi economica dell’ultimo quinquennio ha inferto una durissima spallata al suo patrimonio, duramente provato dalle oscillazioni della borsa, ma Abramovič ha deciso di restare sulla cresta dell’onda, senza cedere il passo né riguardo le sue attività personali, né il controllo del Chelsea, nonostante la avances di alcuni facoltosi imprenditori arabi.