Ipo Moncler, i piumini in Borsa senza prezzo di saldo
Moncler pronta a fare il pieno di consensi in Borsa. Il countdown sta entrando nel vivo con l’offerta pubblica di vendita che si chiuderà il prossimo 11 dicembre e il debutto atteso lunedì 16 dicembre. Il gruppo dei piumini porterà sul mercato una quota del 26,7% del capitale (che potrà aumentare al 30,7% in caso di esercizio integrale dell’opzione greenshoe). Remo Ruffini, presidente e Ceo di Moncler, ha precisato che non intende vendere la sua quota pari al 31,9%, anche alla scadenza del suo periodo di lock up della durata di 365 giorni dal debutto in Borsa.
Il boom di domanda per l’Ipo di Moncler, pari a 12 volte l’offerta iniziale nei primi tre giorni di collocamento, fa presagire che il prezzo di quotazione sarà nei pressi se non proprio al massimo della forchetta di prezzo che è tra 8,75 e 10,20 euro. Top della forchetta che coincide con una valorizzazione di 2,55 miliardi di euro a multipli abbastanza tirati se si considerano i peers del settore. E non va dimenticato che la società alla luce di come è andato il collocamento decida di fissare un prezzo superiore al top del range indicativo.
Al top della forchetta Moncler varrebbe 12 volte l’ebitda 2014, livelli vicini a quelli a cui tratta un colosso del lusso quale Prada. Forse troppo per un gruppo il cui business è ancora fortemente focalizzato sui piumini e non può ritenersi effettivamente espressione del made in Italy visto che la produzione è nell’Est Europa. Gli analisti di Cheuvreux nei giorni scorsi hanno espresso qualche perplessità sul posizionamento di Moncler nell’universo lusso anche se il giudizio finale sull’Ipo è positivo e le valutazioni potrebbero risultare interessanti alla luce delle prospettive di crescita dell’azienda di Ruffini nei prossimi due anni.
Comparto del lusso che sta dando molte soddisfazioni in Borsa con Salvatore Ferragamo che anche quest’anno è tra i migliori performer del Ftse Mib con un +70% circa da inizio anno a sun di massimi storici. E nelle ultime settimane una spinta in più a Ferragamo così come alle mid cap Brunello Cucinelli e Moleskine è arrivata proprio dalle valutazioni elevate a cui potrebbe arrivare Moncler in Borsa favorendo un re-rating dell’intero settore.
E proprio i precedenti di Cucinelli e Ferragamo fanno ben sperare visto il successo riscosso dalle loro Ipo nel 2011. Dalla quotazione hanno visto i loro valori borsistici salire a tre cifre (+237% la prima e +228% la seconda). Il rischio però è che una quotazione a prezzi troppo tirati per Moncler renda più arduo ripetere le quotazioni di successo di chi l’ha preceduta.
Sempre il settore della moda dovrebbe essere protagonista anche nel corso del 2014 con nuovi approdi sul listino milanese. L’amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi ha recentemente preannunciato che quattro o cinque società del settore della moda e del lusso arriveranno a Milano nel primo semestre 2014.