Mercati azionari ribassisti, pesano euro forte e preoccupazione per le banche cinesi
Dopo essere tornati a cantare la vecchia canzone “when bad news is good news” – a seguito dei deludenti dati sull’occupazione americana – e nonostante l’euforia a Wall Street, le borse europee hanno adottato nel corso della seduta odierna con un’impostazione ribassista. A causare le perplessità degli investitori europei potrebbero essere sia i timori che hanno portato alle vendite sul mercato asiatico stamattina e segnatamente le preoccupazioni sullo stato di salute delle banche cinesi, che potrebbero avere in bilancio molti più debiti insolvibili di quanto si pensi, che le ansie crescenti (e già espresse a più riprese dai dirigenti politici europei) che un rafforzamento dell’euro di questa misura non possa più essere tollerato.
Tuttavia, nonostante siano certamente in aumento le pressioni sul presidente della Bce affinché si muova per calmierare questi rialzi (e benché lo spazio di manovra di Draghi sia notoriamente molto limitato in materia anche a causa dell’opposizione della Bundesbank) i risultati non potranno essere che modesti. Un secondo tema spinoso forse quanto questo è quello riguardante la vigilanza bancaria europea: proprio oggi si inizieranno a stabilire le regole per la sorveglianza delle 130 banche regionali del Vecchio continente. Sul fronte valutario, le vendite sul dollaro di converso stanno riportando forti flussi di acquisto sulle monete dei Paesi emergenti nella convinzione che sia molto improbabile che la Fed (anche in previsione dei pessimi dati sul lavoro relativi al mese di ottobre) possa anche solo riprendere in considerazione l’idea di un tapering prima di aprile del prossimo anno. Pertanto, sembrerebbero nuovamente assicurati i movimenti di acquisto sul medio termine di tutte le asset class che incorporano un livello di rischio più elevato. Spazio dunque ad un ulteriore recupero dell’EURUSD che, oltrepassata la soglia di 1,3710, è ora posizionato per ritronare a 1,3980. La debolezza del biglietto verde si manifesta anche contro la sterlina che è ora ad un soffio da 1,6320 mentre potrebbe tornare a 95,80 nel cambio sullo yen.
Michael Hewson, Senior market analyst CMC Markets UK
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